PROPOSTA CALABRIA SOCIALE PER IL PERFEZIONAMENTO DELLA RACCOLTA DIFFERENZIATA (esempio Tropea)
Sulla Tematica della gestione della raccolta differenziata e della pulizia degli spazi pubblici ricordiamo che
Il Consiglio di Stato sez. V 18/7/2017 n. 3554, sulla scorta dei precedenti pronunciamenti di Cons. Stato, VI, 11 febbraio 2013, n. 762, e Cons. Stato, V, 22 gennaio 2015, n. 257, anche alla luce del quinto Considerando della direttiva 2014/24/UE, giunge a sancire una volta per tutte la natura ordinaria e non eccezionale dell’in house providing della raccolta rifiuti. L’affidamento in house o di gestione mediante azienda speciale sembrerebbe quindi essere conveniente e giustificato, nel mancato ricorso al mercato, dal fatto che tale scelta non è comparativamente più svantaggiosa per i cittadini, in relazione ai costi standard, nonché dai benefici per la collettività della forma di gestione suddetta, anche con riferimento agli obiettivi di universalità e socialità, di efficienza, di economicità e di qualità del servizio, nonché di ottimale impiego delle risorse pubbliche. Infatti, l’eliminazione dei costi derivanti dal legittimo guadagno dell’azienda appaltatrice, dei costi temporali e burocratici derivanti dalla procedura di messa in gara dell’appalto, dei costi temporali ed economici di eventuali ricorsi e di controlli legittimi delle autorità e della stazione appaltante sulle autodichiarazione rese dagli operatori economici ai fini dell’affidamento, sembrano rendere conveniente lo sforzo di un investimento iniziale per l’acquisto dell’attrezzatura e per l’assunzione della manodopera utile a costituire la società in house.
Un simile assetto renderebbe anche più facile e diretto un impegno di sensibilizzazione e formazione dei dipendenti della ditta, reputato essenziale da quasi tutti gli operatori coinvolti nel campo della raccolta differenziata di rifiuti porta a porta così detta “spinta”.
Consci però delle difficoltà di un piccolo comune a vocazione fortemente turistica e con difficoltà nell’investire su questa soluzione proponiamo di mantenere internamente al comune alcune attività come lo spazzamento e di apportare una serie di miglioramenti al sistema di raccolta attuale, già presenti in altri comuni italiani.
1)Il ricavo di 2/3 isole ecologiche (o punti di raccolta volanti) – per servire la zona marina e il paese – essenziali per minimizzare i disagi causati dalla difficoltà delle utenze domestiche nel mantenere il rigore nella differenziazione dei rifiuti raccolti porta a porta – vuoi per motivi di spazio, di tempo o di confusione nell’orario di passaggio giornaliero dei camion di raccolta. Le zone più idonee andrebbero individuate con l’aiuto dei tecnici comunali, in base a criteri di accessibilità, economicità, impatto ambientale e paesaggistico. Esse sarebbero munite di telecamere di sorveglianza fisse e di contenitori che, riconoscendo il codice fiscale o il codice a barre del sacchetto dell’utente, accreditano a quest’ultimo una certa quantità di buoni da spendere nel territorio comunale per il materiale riciclabile conferito presso l’I.E., il cui valore economico è da valutare a seconda delle attività convenzionate che parteciperanno all’iniziativa. La copertura economica per i risarcimenti che il Comune conferirà a queste attività proverrebbe dal risparmio dovuto alla massimizzazione della raccolta differenziata nonché da risparmi nei costi di gestione che incideranno sui futuri bandi.
2) Codice identificativo per i bidoni dell’RSU e pesatura puntuale degli stessi per aderire al principio di riduzione del costo della TARI per chi differenzia e riduce per (da tassa a tariffa) e per scoraggiare tramite educazione, ammonizioni e sanzioni i cittadini che non differenziano.
3) Mappatura e gestione delle grandi utenze e delle utenze commerciali con particolare attenzione a mantenere il decoro urbano e ad andare incontro alle necessità particolari delle tipologie di utenze ad esempio tramite dotazione di pattumiere in relazione al tipo di rifiuti prodotti; raccolta celere e proporzionata alle criticità dei periodi di picco di produzione; messa in atto da parte dell’amministrazione di una strategia per la riduzione del RSU.
Non meno importante per raggiungere gli obiettivi prefissati è un piano di sensibilizzazione e apprendimento su più livelli. Le scuole , in particolare elementari e medie, potrebbero essere supportate in progetti di compostaggio e per l’eliminazione del monouso non compostabile nelle mense. I cittadini ,tramite un interessamento della società appaltatrice e/o del comune con suo personale, dovrebbero ricevere tutte informazioni e le spiegazioni anche pensando a giornate dedicate e alla produzione di supporti audiovisivi per l’apprendimento delle modalità di conferimento del rifiuto
Applicare tale capitolato a tutti i Comuni della Regione significherebbe massimizzare la raccolta differenziata, rendendo imprescindibili i seguenti parametri all’interno dei capitolati comunali per la raccolta rifiuti: implementazione del servizio di raccolta differenziata con il sistema integrato “porta a porta” con codice identificativo dell’utente; pena decadimento incarico dirigenziale per mancato raggiungimento della percentuale minima di raccolta differenziata del 65%, come previsto dall’art. 205 DLgs 152/06; installazione aree ecologiche; conferire la frazione organica ad impianto di compostaggio; obbligo di redigere, ai fini conoscitivi e per un monitoraggio sistematico dell’andamento del servizio di raccolta differenziata, una sintetica relazione da pubblicare on line con cadenza bimestrale.